La Monna (inv.) m. 1951 - 17 aprile 2011 - Website di Franco Fochesato

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La Monna (inv.) m. 1951 - 17 aprile 2011

 

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Da Campo Catino.
La Monna domina incontrastata il paesaggio da qualsiasi punto della valle del Sacco si osservino i Monti Ernici. Si tratta di una vetta raggiungibile attraverso lunghe ascese, con l’eccezione del sentiero che, con scarso dislivello (300 m), proviene da Campo Catino. Sulla vetta della Monna, si trova una grande croce metallica in ricordo di Mario Calderari, presidente della Sezione del CAI di Frosinone degli anni ’50 e ’60. Dalla vetta il panorama spazia a sud su tutta la valle del Sacco, sui Lepini, sui Colli Albani, e, nelle giornate più limpide, si può facilmente scorgere il Mar Tirreno, il Circeo e le isole pontine. Si tratta di una passeggiata, facile interamente panoramica a cavallo tra la Val Roveto e la Valle del Fiume Cosa, alla portata di qualunque escursionista. Sentiero CAI n. 4.
Giornata fredda (1,5 gradi sotto zero la mattina a Campo Catino, 3 gradi al ritorno nel primo pomeriggio), ventosa, con visibilità ad andirivieni e molto scarsa in alcuni punti chiave dell’andata, molta neve, anche recente.
9 Amici all’appuntamento, ma solo 7 intraprendono l’escursione, che è risultata quasi invernale e di discreto impegno, tenuto conto delle condizioni di svolgimento, ma che è stata tuttavia portata a termine con soddisfazione. La Monna era ben conosciuta per averla salita altre volte, ma mai da questo percorso. Per il godimento dei celebrati panorami di questo itinerario di cresta si rimanda ad una volta successiva, con migliore visibilità. L’album fotografico che documenta la gita è relativamente scarno, ma esemplificativo delle condizioni nelle quali essa si è svolta.
Tempo impiegato: circa 3 ore per l’andata e circa 2,5 ore per il ritorno.
Si attraversa verso est l’ampio pianoro di Campo Catino 1800 m circa), il cui nome è descrittivo del luogo (la piana è circondata da creste che la racchiudono e danno l’impressione di un enorme catino). Al suo termine, verso destra, si percorre a saliscendi l’ampia cresta fino alla cima del Monte Pozzotello (1995 m). Al di là, ci si affaccia sul pianoro di Campovano e si prosegue sul crestone che lo delimita a sinistra. Dopo un valico poco netto (Passo del Diavolo, al quale arriva un sentiero proveniente dalla Val Roveto) si sale alla quota 1948 dove la cresta si fa più netta. Ancora a saliscendi, con percorso evidente, si continua fino alla vetta del Monte Fanfilli (1952 m). Sempre per cresta si scende alla sella a quota 1888 e si risale fino alla vetta della Monna (1952 m). Ritorno per lo stesso itinerario dell’andata.


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